PROCLAMA DI S. M. IL RE ALLA NAZIONE
ITALIANI!
Il nemico, favorito da uno straordinario concorso di circostanze, ha potuto concentrare contro di noi tutto il suo sforzo. All’esercito austriaco, che in 30 mesi di lotta eroica il nostro Esercito aveva tante volte affrontato e tante volte battuto, è giunto adesso l’aiuto, lungamente invocato ed atteso, di truppe tedesche numerose ed agguerrite. La nostra difesa ha dovuto piegare; ed oggi il nemico invade e calpesta quella fiera e gloriosa terra veneta da cui lo avevano ricacciato la indomita virtù dei nostri padri e l’incoercibile diritto dell’Italia.
ITALIANI!
Da quando proclamò la sua unità e la sua indipendenza, la Nazione non ebbe mai ad affrontare più difficile prova. Ma come non mai né la mia Casa né il mio Popolo, fusi in uno spirito solo, hanno vacillato dinanzi al pericolo, così anche ora noi guardiamo in faccia all’avversità con virile animo impavido.
Dalla stessa necessità trarremo noi la virtù di eguagliare gli spiriti alla grandezza degli eventi. I cittadini, cui la Patria aveva già tanto chiesto di rinunzie, di privazioni, di dolori risponderanno al nuovo e decisivo appello con un impeto ancora più fervido di fede e di sacrificio. I soldati, che già in tante battaglie si misurarono con l’odierno invasore e ne espugnarono i baluardi e lo fugarono dalle città col loro sangue redente, riporteranno di nuovo avanti le lacere bandiere gloriose, al fianco dei nostri alleati fraternamente solidali.
ITALIANI, CITTADINI E SOLDATI!
Siate un Esercito solo. Ogni viltà è tradimento, ogni discordia è tradimento, ogni recriminazione è tradimento. Questo mio grido di fede incrollabile nei destini d’Italia suoni così nelle trincee come in ogni più remoto lembo della Patria; e sia il grido del popolo che combatte e del popolo che lavora. A1 nemico, che ancor più che sulla vittoria militare conta sul dissolvimento dei nostri spiriti e della nostra compagine, si risponda con una sola coscienza, con una voce sola: tutti siamo pronti a dar tutto, per la vittoria e per l’onore d’Italia!
Dato dal Quartier Generale il 10 Novembre 1917.
VITTORIO EMANUELE