Italiani,
l’anno che si chiude ha visto accentuarsi la crisi dello Stato, sopraffatte le Forze dell’ordine e tollerata la formazione di organismi di parte che hanno portato a dolorosi episodi di sangue. Voi avete il diritto di pretendere che ciò non avvenga: dialettica nelle diverse opinioni, si: violenze e soprusi, no.
Per il nuovo anno rivolgo a tutti, e in particolare a chi soffre, auguri di prosperità e serenità e ringrazio quanti di voi mi sono vicini col ricordo costante a me così caro.
E non vorrei dir altro. Ma ho il dovere di ripetere agli immemori, dai quali odo vanamente pronunciare troppo spesso le parole di democrazia e di libertà, ma non vedo l’impegno di difenderle, il monito rivoltovi sovente in questi anni d’esilio: con la libertà ogni progresso è possibile e duraturo, senza libertà tutto è perduto.
Viva l’Italia!
Cascais 31 dicembre 1970 Umberto