Italiani,
non voglio neppure in quest’ora pronunciar parola che possa rendere più difficile il compito di quegli uomini che si sono assunti la responsabilità di governare la nostra Patria in un regime contrario alle sue tra dizioni, imposto in un momento di totale disorientamento degli spiriti.
Ma di fronte a vittime innocenti, non posso non ricordare ancora una volta l’irrinunciabile dovere di difendere la libertà. Quando invece si tollerano intimidazioni e violenze contro i cittadini che vogliono solo esercitare i loro diritti, contro le forze dell’ordine e le forze armate che compiono tanti sacrifici , contro organi di stampa, contro beni pubblici e privati, quando si tollera tutto ciò, i frutti che prima o poi si raccolgono sono fatalmente lacrime e sangue.
Italiani con fede profonda nelle libere istituzioni, nella democrazia e nel Parlamento, formulo l’auspicio che nel 1970, mercé la vostra vigilanza, l’Italia possa celebrare nella libertà e nella pace sociale il Centenario dell’unione con Roma capitale.
Cascais 31 dicembre 1969 Umberto