Al sorgere del nuovo anno, il mio pensiero si volge, come sempre, alla Patria lontana, e il mio primo augurio va all’Italia e agli Italiani.
Poiché condizione essenziale per la ripresa e l’ascesa della nazione è l’unione operante degli spiriti, esorto tutti alla maggiore concordia.
Lo sforzo comune e la reciproca comprensione condurranno a quel giusto progresso sociale che consente a ciascuno di raggiungere il livello di vita di cui ha bisogno e a cui ha diritto.
Solo con questa reciproca comprensione e questo comune sforzo sarà possibile risolvere favorevolmente i gravi problemi connessi alla posizione internazionale del nostro Paese.
E, primo tra tutti quello di Trieste, che è nel mio cuore come in quello di tutti gli Italiani.
Ognuno conosce le difficoltà che vi si frappongono, ma esse possono essere vinte quando la volontà unanime della nazione sostiene con il suo spontaneo appoggio quanti sono impegnati e atti a superarle.
Possa il nuovo anno veder raggiunte tali mete: questo è il mio ardente voto.
Cascais, 31 dicembre 1953 Umberto