Italiani!
E’ per me motivo di grande soddisfazione incontrarvi perché in voi, espressione genuina del popolo italiano, vedo la Patria a me proibita dall’iniquo esilio.
Dietro i vostri volti vedo le nostre città, le migliaia di paesi e di borghi dai quali mi giunge l’eco di un turbamento profondo che non può lasciarmi indifferente come italiano e come Re.
Per anni ho denunciato che la tolleranza verso la violenza e la predicazione dell’odio, soprattutto tra i giovani, avrebbe fatalmente portato a risultati di sangue , coinvolgendo in una spirale crudele magistrati, politici, cittadini inermi e numerosissimi appartenenti alle Forze dell’ordine indifesi ed esposti, unitamente alle Forze armate, ad una indegna campagna denigratoria.
Ma l’Italia, alla cui unità e concordia io, la mia Casa e tutti siamo pronti a dedicare ancora e sempre le nostre energie, non si può certo identificare con infime minoranze violente ed eversive, estranee al costume e alla tradizione della nostra gente.
L’Italia si identifica invece con il suo popolo sano e laborioso, con i fedeli servitori civili e militari dello Stato e con la sua gioventù generosa; tutti reclamano, com’è loro diritto, che ogni progresso avvenga nella concordia nella pace e nella sicurezza.
Italiani!
Tornate alle vostre case portando il mio saluto solidale ai vostri cari e ai compatrioti di ogni credo politico: a tutti ripeto quanto dissi il 13 Giugno 1946 nel lasciare l’Italia : “qualunque sorte attenda il nostro Paese, esso potrà sempre contare su di me come sul più devoto dei suoi figli”.
Viva l’Italia!
Beaulieu S.M. 4 giugno 1978