L’Italia e basta!
- L’avvenuto armistizio gli fu comunicato alle 19.15 dell’8 Settembre.
- Due episodi di guerra : l’aereo del Principe diretto in Sardegna inseguito da velivoli tedeschi e l’auto sulla strada di Aversa fatta segno ad un mitragliamento radente
Sono lieto che l’argomento sia entrato nel campo politico, perché mi interessa oltremodo conoscere il vero pensiero del figlio del Re,che appunto per questa sua speciale situazione ( di privilegio ed al tempo stesso di legame ) è la figura di primo piano rimasta finora più nell’ombra.
– Potrei rivolgere a V.A.R. alcune domande , direi, fuori protocollo?
Il principe mi risponde “Lei dirige i servizi stampa del governo perciò è a parte delle segrete cose; mi rivolga pure le sue domane liberamente”.
Tra gli attacchi sui fogli del sud vi è pure quello che V.A.R. non si sia nel passato opposto agli ordini di Mussolini.
“Attacchi di chi evidentemente ha una conoscenza ben limitata della vita militare. gli ordini ricevuti non si discutono! Abolire questo principio è far crollare qualsiasi esercito..”
“Come militare io sempre assolsi il mio dovere: era questo l’esempio che dovevo dare. debbo precisare che ordini da Mussolini io non non ne ricevetti mai. Ricevevo ordini dal comando superiore ed al comando superiore riferivo in merito agli ordini eseguiti. Le mie visite a Palazzo Venezia furono sempre motivate da ragioni militari ( nota di Umberto II). Quanto alle mie idee personali, a parte il fatto che di fronte alla Nazione era ed è il pensiero del Re che contava e conta chi è in buona fede sa che rifuggi sempre da ogni atteggiamento politico specifico. Per me l’Italia e basta!”
Il principe sa che ritorno da un lungo colloquio con suo padre e ha intuito che il tema non può essere stato politico ma per quel rispetto rigido che ha sempre avuto verso Vittorio Emanuele III non solo non mi chiede nulla in proposito ma avvia il colloquio su un tema diverso, del pari interessante: “La mia attività qui come sempre dallo scoppio della guerra ad oggi si è svolta e si svolge in mezzo all’esercito per l’esercito..”
Poiché questo colloquio con Umberto di Savoia aveva luogo nel dicembre 1943 prima di continuare, mi sembra opportuno, sul tema dato dal Principe stesso, riportare i brani del diario storico di Casa Reale, dall’8settembre del 1943 alla fine dello stesso anno :brani che ho potuto copiare nel periodo in cui ( a Roma nel 1946) detto documento riservatissimo mi venne lasciato alcuni giorni in esame dal primo aiutante di campo generale Infante con consenso dell’allora luogotenente del Regno.
L’8 settembre 1943 SAR il principe di Piemonte parte nel pomeriggio da Anagni e raggiunge Roma a proposito della partenza da Anagni il pomeriggio dell’8 settembre debbo dichiarare che io non ero a parte delle trattative di armistizio. Tanto è vero che agli ufficiali del mio comando dissi che sarei tornato la sera stessa. Lasciai nel mio ufficio tutte le carte compresa una notevole somma di danaro e il promemoria riservatissimo consegnatomi il giorno prima dal Maresciallo Graziani.
I tedeschi quando giunsero ad Anagni si precipitarono al mio comando ma non trovarono nulla: era stato tutto asportato dalla popolazione e preciso asportato e non rubato perché dopo la liberazione di Roma riebbi ogni cosa, documenti e denarofino all’ultimo centesimo, il tutto conservato con ammirevole scrupolo.
Quando venni informato dell’avvenuto armistizio esattamente alle 19.15 dell’8 settembre io ero dell’avviso che fosse riunito un consiglio dei ministri straordinario. Mio padre mi disse che aveva avuto assicurazione dal maresciallo Badoglio che tutte le disposizioni erano già state date. ( nota di Umberto II)
Il 9 settembre 1943 alle ore 5.15 SAR lascia Roma per raggiungere il Re e la Regina a Crecchio al castello dei duchi di Bovino. Alle ore 18 si reca a Pescara, percorre la strada litoranea fino ad Ortona e ritorna a Crecchio. Alle ore 23 S.A.R riparte a seguito delle LL.MM.
In Sardegna
Il 10 Settembre alle ore0.30 SAR sale sulla corvetta baionetta, ove già si sono imbarcati il Re e la Regina, nonché Badoglio, l’Ammiraglio De Courten, il generale Sandalli, il generale Ambrosio, il generale Roatta e vari ufficiali dei diversi stati maggiori.
La navigazione ha inizio alle ore 1.00. Alle ore 13 un aereo tedesco da ricognizione sorvola la nave , ritorna s’allontana. L’incrociatore Scipione l’Africano raggiunge la corvetta baionetta e così navigano in formazione fino a Brindisi ove arrivano alle ore 14. I primi giorni trascorrono nella febbrile riorganizzazione, specialmente quella relativa al governo e all’Esercito: quest’ultimo di delicata ricostruzione dati gli elementi di ogni regione e l’impossibilità di controlli immediati.
Se un miracolo in pochi giorni fu compiuto, i dovette soprattutto al fatto che l’arrivo nelle Puglie del Re e del Governo legittimo salvò dalla prigionia interi reparti regolarmente formati, i quali si trovavano al Sud e non si erano sbandati all’annuncio dell’armistizio.( nota di Umberto II)
Il 20 ottorbre SAR parte in aereo per la Sardegna. l’apparecchio è avvistato ed inseguito da due aerei tedeschi. all’aeroporto di Elmas il Principe è ossequiato dal generale Magli comandante le forze armate della Sardegna dal generale Carta, comandante il XIII corpo d’Armata, dal Prefetto di Cagliari Festa, dall’ammiraglio Brivonesi, comandante la regia Marina della Sardegna.
A Poetto S.A.R passa in rivista un raggruppamento motorizzato della divisione Sabauda: visita il Comando Marina di Cagliari ricevuto dal comandante Pacchiarotti: visita il santuario della Madonna della Buonaria. A Iglesias passa in rivista il 45° reggimento Fanteria e il 116° gruppo someggiato.
10 Novembre. Di ritorno a Brindisi S.A.R. vista i comandi alleati.
Il Battaglione Piemonte
20 novembre sulla strada di Aversa a circa 200 metri dall’ingresso del paese l’auto del Principe, che si trovava incolonnata tra moltissimi automezzi militari americani viene fatta segno a un violento mitragliamento radente di velivoli germanici. La macchina precedente quella di SAR è colpita e si incendia. Il principe con la propria automobile trasporta quattro feriti gravi al posto di pronto soccorso
6 dicembre SAR parte per il fronte della V Armata americana.
25 dicembre si reca al campo di concentramento degli operai dell’Italia centrale e settentrionale rimasti bloccati al sud e si occupa perché anche loro ricevano un pacco natalizio: poi raggiunge la prima linea.
Il battaglione Alpini Piemonte di quali elementi è formato? Prima di essere assunto all’ufficio stampa del governo avevo creato e comandato detto battaglione che conquisterà poi, a fianco degli alleati, Monte Marrone nella zona di cassino. E’ formato da contingenti del III e IV Alpini provenienti dal Montenegro e dall’Albania sfuggiti per miracolo al dramma dell’8 settembre. Fisso il principe nella speranza che questa data mi offra l’occasione per qualche particolare eccezionale.