Caro Covelli,
ho molto gradito il messaggio che ha voluto inviarmi nella imminenza delle elezioni politi. che del 19 maggio, a nome degli elettori e dei candidati di «Stella e Corona», che lei chiama «il simbolo della fedeltà».
Come l’Unione Monarchica Italiana rappresenta quanti votano per i vari partiti dello schieramento democratico della Nazione, lei esattamente rileva che attorno a «Stella e Corona» si sono ognora uniti, in questi anni del mio esilio, i monarchici che hanno voluto lottare apertamente per la Monarchia.
Nel ringraziarla e nel rivolgere il mio pensiero e la mia esortazione a tutti gli Italiani dí compiere con scrupolo il loro dovere di elettori, mi piace dire che voglio interpretare come fedeltà non solo quella all’istituto monarchico e alla mia Casa, ma direi, soprattutto in un momento politico che appare anche a me assai confuso, fedeltà alle libere istituzioni. Giacché tutto sarebbe vano se il popolo Italiano non riaffermasse la sua scelta definitiva per la libertà.
Come ho più volte detto, con la libertà tutto è possibile, senza libertà tutto è perduto.
Nizza, 9 aprile 1968
Suo aff.mo
Umberto