Nel momento in cui sono chiamato a succedere a mio Padre il mio pensiero si volge anche ai milioni di connazionali che oltre Oceano partecipano con incessante fervore e con inesausta sollecitudine agli eventi della Patria lontana.
Dopo tante dolorose vicissitudini l’Italia abbisogna più che mai di sentirsi vicini e solidali tutti i suoi figli e, mentre si stanno gettando le basi della ricostruzione democratica del Paese, alla quale io mi appresto a dare il più volonteroso e devoto concorso, essa guarda confidente a quegli italiani che vivendo e operando nelle libere Americhe, sono maggiormente in grado di comprendere e secondare la grande impresa.
Sono sicuro di interpretare in quest’ora i sentimenti del Paese inviando ai fratelli d’America il più cordiale saluto a mezzo del “Progresso Italo – Americano” che per merito del suo Direttore, Generoso Pope, e del capo dell’Ufficio di Corrispondenza per l’Italia, Vincenzo Giordano, tanto ha operato per la tutela degli interessi degli italiani d’America e perché siano mantenuti saldi i sacri vincoli con la madre Patria.
Umberto