Italiani!
L’anno che oggi si chiude è stato funestato da un immensa sciagura che ha colpito città e province carissime al nostro cuore, distruggendo vite umane, beni e tesori di civiltà che erano il frutto di innumerevoli generazioni. Con animo trepidante e commosso ho seguito ora per ora questa dolorosa vicenda del nostro Paese; con orgoglio di italiano e di Re ho visto le popolazioni, ferite in ciò che avevano di più caro e private talvolta delle cose indispensabili alla stessa esistenza , far fronte con risoluto coraggio alla sventura e subito dar mano, prima ancora che intervenissero i pubblici poteri, all’immane opera di ricostruzione . Ancora una volta il popolo italiano si è mostrato degno del suo passato millenario e glorioso. Questo esempio, che ha imposto l’Italia all’ammirazione del mondo, ci permette di guardare con sicura fiducia all’avvenire.
Ma una nota di dolore è rimasta a ferirci nella dignità stessa di uomini civili: il terrorismo in Alto Adige, che non si è arrestato nemmeno davanti a tante rovine e a tanti lutti, confermandosi nella sua criminosità senza attenuanti e riproponendo la necessità di essere debellato senza ulteriori debolezze: Questo sentono soprattutto coloro che vogliono rapporti amichevoli, duraturi e proficui con l’Austria Purtroppo giovani vite di nostri soldati sono rimaste trovate da questa cieca furia criminosa. Ad essi vada l’omaggio commosso ma fiero della Nazione; alle loro famiglie il conforto e l’aiuto di ogni italiano. E sappia il mondo civile che i naturali confini, conquistati a prezzo di tanto sangue, sacrifico e passione, sono, per volontà dell’intero popolo italiano, intangibili.
Voglia Iddio che l’anno nuovo porti al nostro Paese e ai popoli della terra pace e serenità: ogni focolare abbia la sicurezza del lavoro e la gioia degli affetti familiari; le vicende politiche e sindacali si svolgano serene ed equanimi; nel cuore di ognuno sia sempre presente l’immagine sacra della Patria.
Viva l’Italia!
Cascais 31 dicembre 1966 Umberto